Dopo un’attesa che è durata mesi, Ignacio Piatti è finalmente e a tutti gli effetti, un giocatore dell’Impact.
L’intesa prevede un contratto di 3 anni e mezzo e l’opzione per un prolungamento del termine contrattuale.
Piatti, nell’intervista che mi ha concesso dopo la conferenza stampa di presentazione, ha ringraziato Nick De Santis che ha curato il trasferimento e si è affrettato a smentire le voci che lo vedono a Montreal solo di passaggio per poi poter giocare su piazze più importanti (New York o Miami, come lasciato intendere in un’intervista ad una radio di Buenos Aires), e che è arrivato qui con tutte le intenzioni di aiutare la squadra, conscio che il Club sta attraversando un momento difficile.
Alla domanda se sarà in campo già da sabato, il giocatore argentino ha confermato di sentirsi a posto fisicamente e di essere disponibile da subito, ma che naturalmente spetta all’allenatore prendere la decisione finale.
L’intervista a Ignacio Piatti:
Le dischiarazioni di Marco Di Vaio sull’arrivo del nuovo compagno di squadra con uno sguardo alla Champions League e alla partita di sabato.
Anche se in conferenza stampa con Piatti si è presentato l’allenatore Frank Klopas, come dicevo precedentemente, il vero artefice del trasferimento è stato Nick De Santis, con il quale ho assistito al primo allenamento del nuovo designated player. La transazione è stata complessa, soprattutto alla luce della partecipazione del San Lorenzo alla Coppa Libertadores (vinta proprio ieri dalla compagine argentina) e della clausola che ha permesso a Piatti di giocare almeno la finale d’andata. Sfortunatamente per Piatti, la FIFA non ha dato seguito alla richiesta del San Lorenzo di permettergli di giocare anche la finale di ritorno, ed il giocatore argentino si è dovuto purtroppo accontentare di seguire il trionfo della sua ormai ex-squadra sugli schermi di un bar di Montreal. Ho chiesto a Nick lumi anche sulla dinamica del trasferimeto di Bernardello al Cruz Azul e senza fornire troppi dettagli, posso dire che è stato fatto il possibile per trattenerlo a Montreal. Al giocatore e alla sua famiglia sarebbe piaciuto restare però ci teneva ad afferrare un’occasione professionale che non capita tutti i giorni. A livello di contratto si sarebbe potuto giocare d’anticipo ed esercitare l’opzione per il secondo anno. Resta comunque il rammarico di aver perso un giocatore a parametro zero. Per quel che riguarda il suo futuro Nick è rimasto alquanto vago e mi ha detto che per il momento è in pausa di riflessione. Una decisione sarà presa a tempo debito. Una cosa comunque è certa: le opzioni non mancano (e anche qui, non posso aggiugere di piu’…).
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